“Cosa connota l’essere umano rispetto alla parte restante degli esseri viventi? La mente, si potrebbe dire. La capacità di pensare, provare sentimenti e dolore. E si direbbe una cosa esatta. Ma se nella scala gerarchica del mondo vivente e sensibile, l’uomo occupa la più alta postazione, all’uomo spetta un compito più oneroso ma quanto mai affascinante. Sistematizzare tutte le capacità in un modo di vivere e d’essere. In una parola, i cosiddetti ‘valori’ cui spesso facciamo riferimento. Michele Balice in questa sua opera, ‘Aspra soave’, ripercorre la storia del pensiero inerente allo studio dell’uomo e delle sue qualità. Partendo dall’alba della storia, al confine tra mito e narrazione cronachistica degli eventi, Balice, con metodologia scientifica, esamina fin alla radice il pensiero dei primi filosofi. Un intero arco temporale, che dall’antica Grecia giunge sino alla Roma imperiale del primo secolo dopo Cristo, viene scandagliato per quanto attiene al pensiero. Balice esplora fin nelle sue profondità la ricerca in merito alle qualità. Cosa qualifica la vita dell’uomo? Si parte dalle qualità più infime per giungere alle più nobili dell’intelletto e dell’anima. In una società che smarrisce la memoria ed i valori, l’opera di Balice è quanto mai essenziale per comprendere cosa sia l’uomo virtuoso, specie quando assume cariche politiche o un rilievo nella pubblica amministrazione. Dagli antichi filosofi presocratici a Socrate, all’alba della storia, si gettano le fondamenta dell’antica cultura magno greca. Su quelle basi poi si erigerà l’edificio dell’idea di qualità e delle virtù umane che si evolve con Platone ed Aristotele. Poi gli eredi nella società romana, giungendo fino a Seneca dopo essere passati attraverso il pensiero di Cicerone sviluppano il discorso. In un’epoca di decadenza dei costumi come l’attuale e di vasti fenomeni corruttivi, questo volume ci aiuta a riprendere il filo di un discorso interrotto.”
Valentino Sgaramella