Print Friendly, PDF & Email

Gli aforismi del Maestro Sigmund Freud

Narcisismo

Aforismi Ricerche recenti hanno attratto la nostra attenzione su uno stadio che la libido percorre nella sua storia evolutiva che procede dall’autoerotismo per giungere all’amore oggettuale. Si è indicato detto stadio col nome di “narcisismo” (Narzissismus), ma io propendo per il termine di “narcismo” (Narzissmus), forse meno corretto ma più breve e meno cacofonico. Esso consiste nel fatto che l’individuo nel corso del suo sviluppo, mentre unifica le pulsioni sessuali già agenti autoeroticamente al fine di procurarsi un oggetto d’amore, assume anzitutto sé stesso, vale a dire il proprio corpo come oggetto d’amore, prima di passare alla scelta oggettuale di una persona estranea. Che tale fase di transizione venga attraversata tra l’autoerotismo e la scelta oggettuale è probabilmente inevitabile nella normalità dei casi; sembra, però, che molte persone vi si trattengano per un tempo insolitamente lungo e che in esse persistano molti tratti di questa fase nei momenti successivi del loro sviluppo. In questa assunzione di sé a oggetto d’amore la funzione degli organi genitali può già risultare prevalente. La via ulteriore seguita dallo sviluppo porta alla scelta di un oggetto dotato di organi genitali simili ai propri, dunque alla scelta oggettuale omosessuale, e, attraverso questa, alla eterosessualità. Noi supponiamo che coloro che in seguito diventeranno omosessuali manifesti non siano riusciti a liberarsi dall’esigenza che l’oggetto d’amore sia dotato di genitali uguali ai propri, e a questo proposito un considerevole influsso va ascritto alle teorie sessuali infantili che inizialmente attribuiscono ai due sessi gli stessi organi genitali.

Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente. (caso clinico del presidente Schreber), Opere, 1910


Il termine narcisismo deriva dalla descrizione clinica ed è stato scelto da Näcke nel 1899 per designare il comportamento di una persona che tratta il proprio corpo allo stesso modo in cui è solitamente trattato il corpo di un oggetto sessuale, compiacendosi cioè sessualmente di contemplarlo, accarezzarlo e blandirlo, fino a raggiungere attraverso queste pratiche il pieno soddisfacimento. Sviluppato fino a questo grado il narcisismo ha il significato di una perversione che ha assorbito l’intera vita sessuale dell’individuo, ed è quindi soggetto alle aspettative con cui ci accostiamo allo studio di tutte le perversioni.

Introduzione al narcisismo, Opere, 1914


 …possiamo addirittura porci il problema di dove sorga la necessità per la nostra vita psichica di andare oltre le frontiere del narcisismo e di applicare la libido agli oggetti. Attenendoci al nostro orientamento di pensiero dovremmo rispondere ancora una volta che tale necessità interviene quando l’investimento dell’Io con libido ha oltrepassato una certa misura. Un forte egoismo instaura una protezione contro la malattia; tuttavia, prima o poi bisogna ben cominciare ad amare per non ammalarsi e se, in conseguenza di una frustrazione, si diventa incapaci di amare, inevitabilmente ci si ammala. Le cose si svolgono all’incirca secondo il modello immaginato da Heine per la psicogenesi della creazione del mondo:

Krankheit ist wohl der letzte Grund Fu malattia ciò che mi diè
Des ganzen Schöpferdrangs gewesen; L’intimo impulso creativo.
Erschaffend konnte ich genesen, Creando vidi che guarivo,
Erschaffend wurde ich gesund.  Creare fu guarir per me.

Introduzione al narcisismo, Opere, 1914


Abbiamo preso l’abitudine di chiamare narcisismo l’antica fase evolutiva dell’Io durante la quale le pulsioni sessuali di quest’ultimo si soddisfano autoeroticamente; e ciò senza affrontare subito il discorso dei rapporti tra narcisismo e autoerotismo. Dobbiamo quindi dichiarare, a proposito della fase preliminare della pulsione di guardare, di quella fase cioè nella quale il piacere di guardare ha come oggetto il proprio corpo, che essa appartiene al narcisismo, che è una formazione narcisistica. Da essa si svilupperebbe la pulsione attiva di guardare se e in quanto viene abbandonato il narcisismo; la pulsione passiva di guardare si atterrebbe invece fermamente all’oggetto narcisistico. Parimenti la conversione del sadismo in masochismo implicherebbe un ritorno all’oggetto narcisistico, mentre in entrambi i casi [scopofilia passiva e masochismo] il soggetto narcisistico verrebbe rimpiazzato, in virtù di un’identificazione, da un altro Io estraneo.

Tenendo conto della fase preliminare narcisistica del sadismo da noi costruita, ci avviciniamo alla concezione più generale secondo cui i destini pulsionali costituiti dal volgersi sul proprio Io e dalla conversione dell’attività in passività dipendono dall’organizzazione narcisistica dell’Io e portano con sé l’impronta di questa fase. Tali vicissitudini corrispondono forse ai tentativi di difesa che in fasi più avanzate dello sviluppo dell’Io vengono effettuati con mezzi diversi.

Metapsicologia, Pulsioni e loro destino, Opere, 1915


Chiamiamo narcisismo lo stato in cui l’Io trattiene presso di sé la libido, e ciò in ricordo della favola greca del giovane Narciso, che s’innamorò della propria immagine riflessa.

Pensiamo dunque che l’individuo compia un progresso passando dal narcisismo all’amore oggettuale. Riteniamo tuttavia che la libido non possa mai passare nella sua interezza dall’Io agli oggetti. Un certo importo libidico rimane sempre nell’Io; un certo grado di narcisismo continua cioè a sussistere anche se l’amore oggettuale è fortemente sviluppato. L’Io è un grande serbatoio, da cui defluisce la libido destinata agli oggetti, e in cui essa ritorna a refluire. La libido oggettuale era all’inizio libido dell’Io, e può tornare a convertirsi in libido dell’Io. È essenziale per la completa sanità della persona che la libido non perda la sua completa mobilità.

Una difficoltà della psicoanalisi, Opere, 1916