Gli aforismi del Maestro Sigmund Freud

La Rimozione

Aforismi Ho mostrato come nel lavoro terapeutico si sia condotti a ritenere: che l’isteria si generi mediante la rimozione di una rappresentazione insopportabile per effetto della difesa; che la rappresentazione rimossa continui a sussistere quale debole (poco intensa) traccia mnestica; che l’affetto tolto a quella rappresentazione venga impiegato per un’innervazione somatica, cioè: conversione dell’eccitamento. La rappresentazione quindi diventerebbe, proprio per effetto della sua rimozione, una causa di sintomi morbosi, cioè patogena. Un’isteria che presenti questo meccanismo psichico potrebbe chiamarsi “isteria da difesa”.

Studi sull’Isteria Breuer e Freud (1992-95),  4. Per la psicoterapia dell’isteria (Freud), Opere, Vol. 1


Ben addentro agli enigmi psicologici conduce l’indagine sull’origine del dispiacere, che sembra venir liberato dalla stimolazione sessuale precoce e senza il quale, d’altronde, non si può spiegare una rimozione. La risposta più plausibile si rifà alla costatazione che la vergogna e la moralità sono le forze rimoventi, e che la prossimità in cui si trovano per natura gli organi sessuali non può non destare, al momento delle esperienze sessuali, anche il disgusto. Dove non esiste vergogna (come nelle persone di sesso maschile) o non c’è moralità (come nelle classi popolari più basse), dove il disgusto è smussato dalle condizioni dell’esistenza (come in campagna), non ci sarà alcuna rimozione, e quindi nessuna nevrosi risulterà dalla stimolazione sessuale infantile…

… Il corso della malattia nelle nevrosi da difesa è in generale sempre lo stesso: 1) l’esperienza sessuale (oppure la serie di esperienze) traumatica, prematura, che è da rimuovere; 2) la rimozione di questa esperienza in un’occasione posteriore che ne ridesta il ricordo, e nello stesso tempo la formazione di un sintomo primario; 3) una fase di difesa riuscita, che assomiglia alla salute, eccetto per l’esistenza del sintomo primario; 4) la fase in cui le rappresentazioni rimosse ritornano, ove durante la lotta tra queste e l’Io si formano nuovi sintomi, quelli della vera malattia, cioè una fase di adeguamento, di sopraffazione o di guarigione che reca in sé un difetto.

Minute teoriche per Wilheim Fliess, (1992-97), Opere, Vol. 2


La rimozione non ha luogo mediante la formazione di una rappresentazione sovraintensa di contrasto, ma mediante l’intensificazione di una rappresentazione di frontiera, la quale d’ora in poi sostituisce nel decorso del pensiero il ricordo rimosso. Può dirsi una rappresentazione di frontiera perché da un lato appartiene all’Io cosciente e dall’altro forma un pezzo non distorto del ricordo traumatico. Quindi, ancora una volta, è il risultato di un compromesso, il quale, tuttavia, non si manifesta in una sostituzione secondo qualche categoria topica, ma in uno spostamento dell’attenzione su di una serie di rappresentazioni collegate [al ricordo] per ragioni di contemporaneità. Se l’evento traumatico ha trovato uno sfogo per sé in una manifestazione motoria, sarà questa a diventare la rappresentazione di frontiera e il primo simbolo del rimosso. Non vi è quindi bisogno di ammettere che una rappresentazione venga repressa ogni volta che l’attacco primario si ripete; si tratta in primo luogo di unalacuna nello psichico.

Minute teoriche per Wilheim Fliess, Minuta K. Le nevrosi da difesa (Favola di Natale), 1895, Opere, Vol. 2


L’analisi ha rivelato il fatto sorprendente che a ogni coazione corrisponde una rimozione e che per ogni irruzione eccessiva nella coscienza esiste un’amnesia corrispondente.

Progetto di una Psicologia,  A, Psicopatologia dell’isteria, – 2. La genesi della coazione isterica, Opere, Vol.  2, 1895


Non posso dire con certezza fino a quale età massima del soggetto un’offesa sessuale possa agire come fattore etiologico dell’isteria; dubito però che la passività sessuale renda possibile la rimozione dopo l’ottavo-decimo anno d’età,  a meno che ciò non sia dovuto a esperienze precedenti. Il limite minimo si estende sin dove può giungere la capacità di ricordare, cioè fino all’età, tenerissima, di un anno e mezzo o due anni! (ho avuto due casi). In un buon numero dei casi il trauma sessuale (o la serie dei traumi) si era verificato verso il terzo o quarto anno di età.

Nuove osservazioni sulle neuropsicosi di difesa,  1896, Opere, Vol. 2


Tra i vari fattori che concorrono a produrre un indebolimento o una perdita di memoria, non va quindi sottovalutato l’apporto della rimozione, che si ritrova non soltanto nei nevrotici ma, in forme qualitativamente simili, anche nei soggetti normali. Si può affermare in modo generale che la facilità (e, in definitiva, anche la fedeltà) con cui noi richiamiamo alla memoria una certa impressione, dipende non soltanto dalla costituzione psichica del singolo individuo, dalla forza che l’impressione aveva quand’era recente, dall’interesse ad essa rivolto, dalla costellazione psichica attuale, dall’interesse che ora viene portato alla sua rievocazione, dai nessi in cui essa è implicata eccetera, ma anche dal favore o sfavore di un particolare fattore psichico, il quale si oppone alla riproduzione di ciò che provoca dispiacere o che può in seguito condurre a una liberazione di dispiacere.

Meccanismo psichico della dimenticanza,  Opere, Vol. 2, 1898


I filosofi non hanno avuto sinora occasione di occuparsi di una psicologia della rimozione. Ci è dunque lecito, in un primo accostamento a questa realtà ancora sconosciuta, costruirci una rappresentazione intuitiva del modo in cui si svolge la formazione del sogno. Lo schema al quale giungiamo, non soltanto attraverso lo studio del sogno, è per la verità già abbastanza complicato, ma uno schema più semplice non soddisferebbe le nostre esigenze. Noi supponiamo che nel nostro apparato psichico esistano due istanze creatrici di pensiero, la seconda delle quali è privilegiata, nel senso che i suoi prodotti trovano aperto l’accesso alla coscienza, mentre l’attività della prima è di per sé inconscia e può giungere alla coscienza solo attraverso la seconda. Al confine tra le due istanze, nel punto di passaggio tra la prima e la seconda, si trova una censura che lascia passare solo ciò che le è gradito e trattiene il resto. Ciò che è stato respinto dalla censura si trova allora, secondo la nostra definizione, in stato di rimozione.

Tre Saggi sulla teoria sessuale ed altri scritti, Il Sogno, capitolo 10,  1900. Opere, Vol. 4


La psicoanalisi elimina i sintomi degli isterici a patto che questi siano il sostituto – per così dire la trascrizione – di una serie di processi, desideri e aspirazioni psichiche investiti affettivamente, ai quali da un particolare procedimento psichico (la rimozione) è stata sbarrata la strada verso l’eliminazione che si otterrebbe mediante un’attività psichica ammissibile alla coscienza. Queste formazioni mentali, trattenute nelle condizioni dell’inconscio, aspirano a esprimersi conformemente al loro valore affettivo, cercano una scarica, e la trovano nell’isteria con il processo della conversione in fenomeni somatici: appunto i sintomi isterici. Se, con l’aiuto di una tecnica particolare, si torna sistematicamente a ritrasformare i sintomi in rappresentazioni investite affettivamente – che ora però sono coscienti –, saremo in grado di ricavare le informazioni più esatte sulla natura e sull’origine di queste formazioni psichiche, che prima erano inconsce.

Tre Saggi sulla teoria sessuale,   Primo saggio. Le aberrazioni sessuali –  4. Pulsione sessuale nei nevrotici, 1906, Opere, Vol. 4


Dopo che nuove ricerche, su persone rimaste normali, diedero l’inatteso risultato che la storia sessuale della loro infanzia non differiva essenzialmente da quella dei nevrotici, e che in modo specifico la seduzione vi ha un’egual parte, le influenze accidentali vennero a perdere ancor più rilievo rispetto alla “rimozione” (come io cominciai a dire in luogo di “difesa”).  Non tanto contava ciò che un individuo aveva sperimentato nella sua infanzia in fatto di eccitamenti sessuali, ma soprattutto la sua reazione verso queste impressioni: e se cioè egli aveva risposto con la “rimozione” a tali impressioni, oppure no. Nell’attività sessuale spontanea dei bambini, si poté determinare che spesso essa veniva interrotta, nel corso dello sviluppo, da un atto di rimozione. L’individuo sessualmente maturo nevrotico portava così sempre con sé dalla sua infanzia un pezzo di “rimozione sessuale”, il quale veniva a galla di fronte alle esigenze della vita reale, e le psicoanalisi degli isterici mostravano che essi si ammalano per effetto del conflitto tra la libido e la rimozione sessuale e che i loro sintomi hanno il valore di compromessi tra queste due correnti psichiche.

Le mie opinioni sul ruolo della sessualità nell’etiologia delle nevrosi,  1905, Opere, Vol. 5