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la vita guarita Enza Prunotto, La vita guarita. Sgarbugliando il gomitolo. Quinto libro della Collana Tracce di benessere ricombinate…(tbr), ideata e diretta da Daniela Gariglio, illustrata da Albertina Bollati, Araba Fenice.
Il libro è accompagnato dal Disegno di copertina e spiegazione di Bollati (p. 21), Prefazione di Gariglio (pp. 7-20), Postfazione di Luciana La Stella (pp.223-232) e Commenti (pp. 234-242) di Enzo Demarchi, Alessandra Re, Matteo Riccò e Gerolamo Sirena.

Sinossi di La vita guarita

Scorci poetici in una narrazione di parola e pittura, considerabile stimolante scandagliatura pre-postanalitica ad indirizzo micropsicoanalitico, che ha infine riportato alla luce desideri remoti, diventati oggi tentativi comunitari di accoglienza e promozione artistica, in corso d’opera.
Enza Prunotto, artista di pennello e, ora anche di penna, a posteriori, rende protagonista la sua trasformazione “dal malessere alla gioia”, attraverso tocchi di rielaborazione di una lunga sedimentazione postanalitica, diluita nel corso della sua vita. Al lettore resta l’impronta di un’esperienza, approdata, micropsicoanaliticamente parlando, alla “ricombinazione di tracce traumatiche e di benessere onto-filogenetiche” (cfr. Prefazione, E la vita continua), il cui riattraversamento ha dato luogo ad una nuova, gratificante percezione del mondo, collegandosi così, naturalmente ma a pieno diritto, allo spirito di questa Collana che celebra la riconquista dell’affetto, da rappresentarsi, qui, come bellezza creativo-artistica.

Scorrendo il libro

Il libro di Prunotto si snoda in 4 Gomitoli (pp. 33-216), “metafora di ingarbugliamenti e relativi snodi” (p. 23. Vedi anche Gariglio, 2023 in PeS), connotati di empatiche rievocazioni il cui respiro narrativo si apre con un’Introduzione dell’Autrice, Gomitolo come metafora (pp. 23-32) e si chiude con le sue “Considerazioni finali. Dall’esperienza psicoanalitica: desideri e tentativi per un’eredità di nuove immagini” (pp. 217-221). “Tutto è stato molto graduale, ne scrive Prunotto, e dovuto al vivere con la maturazione, data dall’età ma anche dall’emergere di un assestamento psichico, frutto di un’analisi approfondita che ha permesso l’affiorare di ‘tracce di benessere’ di cui questa Collana attesta testimonianza. Tutto ciò ha creato l’attitudine ad accogliere anche il buono che la vita ha in sé come potenziale di bellezza nascosta che ci accompagna, spesso, senza che ce ne rendiamo conto…” (p. 24). A consapevolizzazione avvenuta, il libro si chiude proprio in rappresentazione e affetto, con la fotografia della splendida collina, La Gioia, baluginante di raggi di sole, “con il casotto di Cesare, mio bisnonno paterno” (p. 245), nella rievocazione dell’Autrice.
Genericamente detto e, secondo quanto avevo già scritto (cfr. 2010, in PeS, evidenziando in quel contesto la relazione analista-analizzato), mi son sentita di poter condivere, anche in questa testimonianza, l’alito di quel “narcisismo positivo, vitale e creativo, altrimenti chiamato da Davide Lopez e Loretta Zorzi (2003, p. 86) ‘sano e maturo’ perché sganciato dalla ‘iperdipendenza dalle risorse libidico-emotive’ di altri che ‘impedisce la trasformazione naturale’ del singolo”. Un modo di essere che chiamo (cfr. Gariglio, 2011 in PeS) la nascita del proprio originale analitico-postanalitico che, fuori di proiezioni e identificazioni improprie, può finalmente incontrare l’altro, forte della chiarezza di qualche desiderio riemerso che, finalmente può diventare tentativo (Fanti, 1984, pp. 53-60 55), degno di essere esplorato. A dire che l’allargamento al contatto con l’altro, innestando la fruttificazione di relazioni propositive, spinge ad una trasformazione continua perché carico di “pulsione creatrice”, in alleanza con quella di vita (Gariglio, Lysek, 2007, pp. 144-147). E rimando alle pagine di chiusura in cui Prunotto ne parla a chiare lettere (p. 220), come “la miglior eredità che io possa lasciare”.
E allora, l’elaborazione postanalitica, approdando a posteriori, alla vita di realtà, ne attesta l’attuale fruttificazione: la messa in opera comunitaria di una generosissima situazione di Galleria d’arte, nella bella casa d’epoca, abitata in vita dai genitori. Meraviglioso esito dell’elaborazione di un lutto! “In questo clima interiore, ne scrive l’Autrice (p. 30), nascevano nella mia mente molti progetti dei quali il più rilevante è stato trasformare la casa in cui hanno vissuto i miei genitori nei loro ultimi 40 anni, in una Galleria d’arte. Dopo molti lavori, che mi hanno vista riprendere in mano la mia professione di pittrice e restauratrice, […] abbiamo disposto i locali per ricevere Mostre di pitture (ad es. Pittori astigiani del ‘900) ed esposizioni di Personali, con Cataloghi e Recensioni” (Cfr. Prunotto, Gomitolo 3, Progetti, pp. 147-176). È stata basilare, viene ben evidenziato nel libro, la frequentazione di un gruppo di amici con i quali sento molta affinità” e che ha portato alla “ri-fondazione di una Associazione culturale (A.P.S.)”.
Detto micropsicoanaliticamente con il commento di Matteo Riccò (p. 240), “Allora l’Immagine, […] può cambiare ricombinandosi, come testimonia la casa di famiglia dell’Autrice […] ora luogo di scambio arricchente”. E, con quest’accenno su cui scrivo spesso (ad es. 2015) alla trasformazione dell’Immagine, più volte nominata da Prunotto (p. 82), che ne cita all’uopo un magnifico inserto di Quirino Zangrilli (1993, p. 47): “[…] noi siamo i servitori delle esigenze ancestrali dei nostri avi, che, attraverso la dinamica energetica dell’Immagine, popolano i nostri sogni e animano con il loro pneuma i nostri desideri…”, termino questi ragguagli su La Vita guarita, non senza augurarmi di essere riuscita a lasciare ad eventuali lettori, un messaggio, per me, fondante: il malessere onto-filogenetico, con un lavoro apposito, può creare movimenti sinergici, arricchendo il singolo e, di qui, la comunità di appartenenza. Si tratta della costruzione di nuove eredità.

© Daniela Gariglio

Bibliografia

– Fanti S. (1984). V. Tentativi. Dizionario di psicoanalisi e di micropsicoanalisi. Collana di Micropsicoanalisi. Diretta da Nicola Peluffo. Borla, Roma. (Tit. origin. Dictionnaire pratique de la psychanalyse et de la micropsychanalyse, Buchet-Chastel-Paris).
– Gariglio D. (2010). “Parlando di “creatività benessere”, in particolare, nella relazione analitica”. Psicoanalisi e Scienza (PeS):  parte prima e seconda.
– Idem (2011). Identità e trasformazione. La tessitura di un “proprio originale”, presupposto di incontri adulti. International Association for Art and Psychology, Arte e Psicologia, Sezione Piemontese, Attività del 2011, “Identità, differenze? Arte e Psicologia si confrontano”, contributo del Gruppo di Studio Interdisciplinare alle celebrazioni dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia. Presidente Marcello Pedretti. In Psicoanalisi e Scienza: parte prima e seconda.
– Idem (2015-2022). Alla ricerca della salute. Immagini in risonanza: tracce di benessere nell’arte preistorica e in analisi, 2015, N. 13, pp. 15-24, Anamorphosis, a cura di Wilma Scategni e Stefano Cavalitto, Ananke e SITO IIM, 2022.
– Idem (2023). Il processo di elaborazione ricombinativa per una creatività rigenerativa. Esemplificazione artistica e micropsicoanalitica. In Giornata di studio IIM, Opifer, 9 aprile 2022: A-venire in Psicoanalisi tra modelli pulsionali e orientamenti relazionali. Estratto in Psicoanalisi e Scienza.
– Gariglio D. & Lysek D. (2007). “Pulsione creatrice e desiderio inconscio di creare”, Creatività benessere. Movimenti creativi in analisi. Collana di psicoanalisi e psichiatria dinamica. Armando, Roma. In Psicoanalisi e Scienza.
– Lopez D. & Zorzi L. (2003). Terapia psicoanalitica delle malattie depressive, Cortina, Milano.
– Prunotto E. (2024). La vita guarita. Sgarbugliando il gomitolo. Collana Tracce di benessere ricombinate, Araba Fenice, Boves.
– Riccò M. (2024). “Luce d’artista”. Commento, in Prunotto, La vita guarita. Cit.
– Zangrilli Q. (1993). La vita: involucro vuoto. Borla, Roma. Presentazione di Nicola Peluffo, 1994, in Psicoanalisi e Scienza.