Print Friendly, PDF & Email

In questi ultimi giorni, l’intervista al professore Luc Montagnier in cui afferma che l’origine del Covid derivi da una manipolazione umana, è stata condivisa come una valanga sul web. Secondo Montagnier, l’origine del Covid sarebbe imputabile alla “manipolazione del virus del SARS-CoV-2, a cui sarebbero state aggiunte delle sequenze di HIV”. Il processo sarebbe imputabile a non meglio specificati biologi molecolari, forse per la creazione di un vaccino per l’HIV.
Questa “scoperta”, cioè la presenza di sequenze del virus dell’HIV nel genoma del SARS-CoV-2, sarebbe in linea con quella di un gruppo di scienziati indiani che sarebbero stati obbligati ad annullare e ritirare la pubblicazione, il tutto per insabbiare questa presunta scoperta scientifica.

 Montagnier, a differenza degli scienziati indiani, non avrebbe alcun problema a lavorare senza subire pressioni, in quanto essendo un premio Nobel avrebbe fondi a sufficienza a garantire la sua autonomia di giudizio. Senza entrare nel merito dell’intervista, che francamente appare surreale, analizziamo parte delle affermazioni del virologo francese, partendo dalle sue competenze.
Luc Montagnier, insieme alla suo collega Françoise Barré-Sinoussi, ha vinto il premio Nobel per la Medicina nel 2008 grazie alla scoperta che fosse il virus dell’HIV a causare l’AIDS. Tuttavia, Montagnier negli ultimi anni ha sollevato non poche perplessità nell’ambito della comunità scientifica mondiale a causa del suo sostegno a favore di bufale antiscientifiche e di teorie atte a screditare la scienza sana.
E’ infatti tristemente diventato una sorta di guru dei no-vax (avendo sostenuto la relazione autismo-vaccini, dimostratasi FALSA, come già appurato in un articolo scritto proprio su questa rivista), nonché punto di riferimento dei sostenitori indefessi della teoria della memoria dell’acqua, anch’essa MAI DIMOSTRATA. L’ultima “perla” è una pubblicazione del 2015 in cui sostiene la capacità del DNA di teletrasportarsi.
Il virologo francese sembra avere totalmente dimenticato il dogma di ogni scienziato: UNA IPOTESI, VA SCIENTIFICAMENTE DIMOSTRATA.
Si perché quella di Montagnier, altro non è che un’ipotesi a sostegno della pubblicazione in cui il gruppo di scienziati indiani sosteneva la presenza di 4 inserzioni (4 frammenti) di una delle proteine dell’HIV-1 in diversi punti della proteina Spike di SARS-CoV-2.
Peccato che questa pubblicazione sia stata ritirata non perché agli scienziati indiani sia stata chiusa la bocca a suon di minacce dai “poteri forti” (come sostiene Montagnier), ma semplicemente per mancanza di dati sperimentali consistenti, come hanno affermato gli stessi scienziati dopo la valanga di critiche ricevute dai propri colleghi.
Infatti, se uno scienziato vuole dimostrare un’ipotesi, raccoglie tutti i dati e gli esperimenti che dimostrano tale ipotesi e li mette a disposizione della comunità scientifica in un articolo, il quale prima della pubblicazione, passo attraverso l’esame critico di 3 revisori esperti del settore, il cosiddetto PEER-REVIEW o revisione tra pari. Questo step di revisione può durare diversi mesi se i revisori ritengono che le prove portare a dimostrazione dell’ipotesi sperimentale, non siano sufficienti.

Ora il professor Montagnier non ha prodotto e pubblicato alcun dato scientifico a sostegno della sua ipotesi, che, in mancanza di una dimostrazione sperimentale, resta solo un’IPOTESI, o meglio una SPECULAZIONE pura e semplice.
Ed è esattamente qui che scatta il cortocircuito che affligge di questi tempi la gran parte delle persone che tendono a condividere (spesso in buonafede) bufale e fake news: quando le bufale, le mille teorie del complotto, le fake news vengono letteralmente smontate pezzo per pezzo da chi quegli argomenti li studia da 20-30 anni, ha una laurea in quelle materie, un dottorato di ricerca e anni di studio e lavoro alle spalle (e quindi sa esattamente di cosa sta parlando perché è MOLTO COMPETENTE sull’argomento), chi è in buonafede accetta di buon grado la spiegazione e si tranquillizza, mentre di solito gli amanti dei complotti a tutti i costi armano le fila e chiedono al debunker (o in italiano sbufalatore, demistificatore, disingannatore) o alla stessa comunità scientifica di dimostrare che quello che si sta dicendo sia vero.
Immaginiamo poi se alla base del complotto che viene smontato ci siano le parole di un Nobel!
Il punto è che NON E’ la comunità scientifica che deve dimostrare la falsità delle affermazioni di Montagnier, ma piuttosto è l’Autore che dovrebbe dimostrare la VERIDICITÀ delle sue ipotesi.
La comunità scientifica ha già abbondantemente dimostrato che il SARS-CoV-2 è di origine naturale, ma sembra esserci una necessità pertinace a voler trovare un colpevole implicato sicuramente in un complotto.

E’ doveroso a questo punto parlarvi di BLAST.
BLAST, per la scienza, è l’acronimo per Basic Local Alignment Search Tool. In bioinformatica, con il termine BLAST si indica un algoritmo in grado di confrontare informazioni di sequenza, come le sequenze di aminoacidi delle proteine o le sequenze nucleotidiche d DNA e/o RNA tra organismi diversi. Ogni volta che in natura viene scoperto qualcosa di nuovo, come ad esempio un patogeno, la prima cosa è comprendere cosa è e da dove viene, per capire a cosa siamo di fronte e come contrastarlo.
Se, a livello scientifico, siamo in grado di BLASTare una o più sequenze, possiamo verificare facilmente che le inserzioni provenienti da una proteina dell’HIV-1 e presenti anche nella proteina Spike di SARS-CoV-2 citate nel lavoro degli indiani, sono ampiamente presenti in diversi organismi viventi, come mammiferi, batteri, insetti, e anche virus (a questo link potete vedere come si BLASTA).
Queste sequenze quindi NON SONO SPECIFICHE per l’HIV, come dimostrato da questa pubblicazione.

Ma allora perché queste sequenze sono presenti in diversi organismi?
Perché la natura, di base, fa due cose: si evolve (tramite mutazioni che favoriscono la sopravvivenza) e soprattutto tende a conservare quello che funziona. Il fatto quindi che alcune sequenze del virus dell’HIV-1 siano le stesse presenti nella proteina Spike di SARS-CoV-2, è solo legato allo scopo che tali sequenze hanno mantenuto durante l’evoluzione: SERVONO a qualcosa e quindi vengono mantenute, anche in organismi molto diversi tra loro.
Se poi sopraggiunge una mutazione o una serie di mutazioni che permettono di avanzare nella scala della sopravvivenza, l’organismo in questione avanza; questo vale anche per i virus, ed è esattamente quello che ha fatto il SARS-CoV-2 con il suo salto di specie dal pipistrello all’uomo, passando per un ospite intermedio che si pensa essere il pangolino.
Tutto il resto sono mere speculazioni che fino a prova contraria, cioè una dimostrazione sperimentale sottoposta a revisione tra pari, restano tali.
Perché uno scienziato che voglia definirsi tale non dovrebbe mai dimenticare le parole di Richard Feynman:
“Il primo principio è che non devi ingannare te stesso poiché sei tu stesso la persona più semplice da ingannare”.

FONTI:
Youtube
BioRxiv
HIV Databases
Taylor & Francis online

© Maria Cristina Onorati, Ph.D – Palermo Italy
[email protected]
+39 333 6111576
Skype: mariacristinaonorati

“L’unico consiglio che mi sento di dare – e regolarmente do ai giovani- è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che ingaggiate tutte le mattine di fronte allo specchio.”

Indro Montanelli

“Vi auguro sogni a non finire e la voglia furiosa di realizzarne qualcuno. Vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare. Vi auguro passioni, vi auguro silenzi, vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e risate di bambini. Vi auguro di resistere all’affondamento, all’indifferenza e alle virtù negative della nostra epoca. Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.”

Jacques Brel