L’interpretazione dei Sogni, è sicuramente da ritenere una delle pietre angolari della scienza psicoanalitica: fu Freud stesso a definire l’analisi del sogno come la via regia verso l’inconscio. Freud portò sempre un profondo rispetto per la sua vita onirica: fin da molto giovane aveva l’abitudine di annotare i suoi sogni ed approfondirli attraverso attente osservazioni.
L’interesse di Freud per l’interpretazione dei sogni sembra fosse scaturita, da un lato, dall’osservazione dell’andamento delle libere associazioni dei suoi pazienti che, a queste, intercalavano spesso il racconto di un sogno con le relative, spontanee, associazioni, e dall’altro, dall’esperienza di osservazione psichiatrica degli stati allucinatori dei malati psicotici, nei quali era spesso evidente il carattere di appagamento dei desideri. Che nel sogno fosse possibile il raggiungimento dell’appagamento di un desiderio, Freud ne aveva avuto precocemente sentore, ma la conferma gli giunse dopo l’analisi approfondita che egli operò su un suo sogno datato 24 luglio 1895, sogno noto come “ l’iniezione di Irma “. Scriverà di questa produzione onirica, in una lettera a Fliess del 12 giugno 1900, descrivendogli la visita da lui compiuta a Bellevue, la casa dove ebbe questo sogno:
”… Non credi che sulla casa un giorno si potrà leggere questa lapide?
In questa casa il 24 luglio 1895
al Dr Sigm. Freud
si rivelò il segreto del sogno.
Ma per ora le prospettive sono minime. Tuttavia quando leggo nei più recenti libri di psicologia (Mach, Analisi della sensazione, seconda edizione, Kroell, Aufbau der Seele, Struttura dell’anima, e altri), tutti con indirizzo simile al mio, quel che essi sanno dire del sonno, mi rallegro come il nano della favola “perché la principessa non lo sa “… 1 (nota: dalla fiaba dei Grimm, Tremotino)
” …mi sono sentito spinto a iniziare il lavoro di stesura sul sogno; un campo, questo, dove mi sento così sicuro, e posso esserlo anche il base al tuo giudizio. Sono stato anzitutto interrotto dalla necessità di preparare in fretta e furia, per darlo alle stampe, un sommario di tutte le mie pubblicazioni. Ogni giorno è buono per la votazione. Ora ho concluso e posso nuovamente pensare al sogno. Ho dato un’occhiata alla letteratura sull’argomento, e mi sento come il folletto celtico:” Ah come sono contento che nessuno, che nessuno lo sappia!…” Nessuno ha avuto il più lieve sospetto che i sogni non siano senza senso, bensì appagamenti di desideri…” 3 come pure nell’ epistola del 9 febbraio 1898:” … Sono sprofondato nel libro dei sogni, lo scrivo con grande scioltezza e mi rallegro al pensiero degli “ scuotimenti di capo “, che provocheranno le indiscrezioni e le audacie che vi sono contenute. Se solo non fossi costretto anche a leggere! Mi riesce ostica la letteratura già esistente sull’argomento, per quanto scarsa. L’unica cosa sensata è venuta in mente al vecchio Fechener, nella sua sublime semplicità. Io fornirò la prima rozza mappa di questo territorio…” 4
Per quanto riguarda la stesura del libro possiamo individuare alcune date significative: il 23 febbraio 1898 erano stati scritti alcuni capitoli, il 5 marzo un’intera parte era stata terminata , e il 10 marzo Freud fornirà a Fliess, in una lettera, una esaustiva anticipazione del libro riguardante l’interpretazione dei sogni:
”… Mi sembra che la teoria dell’appagamento di desiderio fornisse solamente la soluzione psicologica, e non quella biologica, o meglio metapsicologica. (Peraltro ti chiederò seriamente se posso usare il termine “metapsicologia “ per la mia psicologia che conduce dietro la coscienza.) Dal punto di vista biologico mi sembra che la vita del sogno proceda il ogni caso dai residui della fase preistorica della vita (da uno a tre anni), quel periodo che costituisce la fonte dell’inconscio e che da solo contiene l’etiologia di tutte le psiconevrosi; questo periodo è normalmente celato da un’amnesia analoga a quella isterica.Comincia a subodorare la seguente formula: i sogni sono il risultato di cose viste nel periodo preistorico; le fantasie sono il risultato delle cose udite allora; e le psiconevrosi sono il risultato delle esperienze sessuali avute allora. La ripetizione dell’esperienza vissuta in quel periodo sarebbe di per sé già un appagamento di desiderio; ma un desiderio recente porta a produrre un sogno solamente se si può collegare con materiale proveniente da quell’epoca preistorica, se il desiderio recente è un derivato di uno preistorico oppure se si può fare adottare da uno di questi. Resta ancora da vedere sino a che punto potrò attenermi a questa teoria così radicale e quanto potrò rivelarne già nel libro sui sogni…” 5
Per concludere riporterò parte dello scritto che Freud elaborò per la prefazione alla seconda edizione dell’Interpretazione dei sogni, perché evidenzia le grandi resistenze che Freud dovette subire da parte del mondo accademico e scientifico :” Che di questo libro di ardua lettura si sia resa necessaria, prima ancora del compiersi di un decennio, una seconda edizione, non va ascritto a merito dell’interesse dei circoli competenti, ai quali mi ero rivolto nella prefazione alla prima edizione. I miei colleghi psichiatri non sembrano essersi data alcuna pena per superare la sorpresa iniziale che la mia nuova concezione del sogno poteva far sorgere, mentre i filosofi di professione, ormai soliti sbrigare in poche frasi – perlopiù sempre le stesse – i problemi della vita onirica, intendendola come un’appendice degli stati di coscienza, non hanno evidentemente notato che proprio da questo nuovo punto di vista era possibile dedurre considerazioni tali da condurre a un radicale mutamento delle nostre teorie psicologiche. L’atteggiamento della critica scientifica poteva autorizzare un’unica aspettativa: la mia opera era destinata a un silenzio definitivo; la piccola schiera dei miei valorosi sostenitori, che seguono la mia guida nella pratica psicoanalitica e il mio esempio nell’interpretazione dei sogni, facendone uso nel trattamento dei nevrotici, non sarebbe riuscita a esaurire la prima edizione del libro. E così mi sento grato a quella più ampia cerchia di persone colte e curiose di sapere, il cui interesse mi ha spinto ad affrontare di nuovo, dopo nove anni, questo lavoro difficile e per tanti aspetti fondamentale…” 6
© Rossana Ceccarelli
Note:
1 Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri, Torino, 1986
2 Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962
3 Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri, Torino, 1986
4 Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri, Torino, 1986
5 Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri, Torino, 1986
6 Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni,1973 Editore Boringhieri s.p.a.
La Dott.sa Rossana Ceccarelli è nata a Sora (FR) nel 1963. Testista Rorschach e psicoterapeuta di formazione micropsicoanalitica ha lavorato in un day Hospital psichiatrico dal 91 al 92 e quindi nel Servizio di Diagnosi e Cura dell’Ospedale di Frosinone. Ha svolto attività di ricerca dedicandosi in particolare allo studio psicodiagnostico di pazienti affetti da psoriasi e vitiligine e di pazienti sottoposti ad emodialisi.
Ha pubblicato lo studio “Day Hospital psichiatrico: l’intervento psicologico” sul Bollettino dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi.
La Dott.ssa Rossana Ceccarelli si è spenta in Fiuggi il 18 settembre 2010.