Da sempre, lo stereotipo di donna giunonica come oggetto appetibile nell’eccitamento sessuale fa parte del nostro corredo psicogenetico.
Più che mai al giorno d’oggi, allorché si vedono tante esponenti del gentil sesso, talvolta giovanissime, sottoporsi a rischiosi interventi di chirurgia plastica, pur di guadagnare anche solo una-due taglie di reggiseno.
Ma stiano tranquille queste ultime, perché la recente scoperta dei ricercatori della Silverstone University (Nuovo Galles del Sud, Australia) riguarda solo le procacità donate da madre natura.
In particolare, dagli avanzati studi effettuati dal Nutrition Department sugli effetti della vita perinatale sulle abitudini alimentari, è emersa una incontrovertibile correlazione tra allattamento al seno e consumo, in età adulta, di latte e derivati.
Prima di tutto, è stato effettuato un campionamento su una larga base di soggetti ipercolesterolemici, noti come forti consumatori di latte e latticini. Dopo di che, è stata elaborata una prima correlazione tra i dati.
Ma gli scienziati del prestigioso centro sono andati oltre: per ogni soggetto intervistato, sono riusciti a risalire alla madre, ricostruendone il profilo clinico e i dati anatomici e verificando (ove possibile, tramite intervista) se aveva allattato il neonato al seno.
Ebbene, ne è risultato che il 92,7% degli intervistati è stato allattato al seno e, tra questi, il 76,9% è risultato discendere da una madre con giroseno maggiore di 95 cm (taglia M), e addirittura il 61,3% da madri con giroseno superiore a 102 cm (taglie L, XL e maggiori).
Tra questi ultimi, più di due terzi hanno mostrato livello di colesterolemia totale superiore a 300 mg/dl e LDL superiore a 180 mg/dl.

Asymmetric_Gynecomastia

Inoltre, ed è il dato più clamoroso e preoccupante, circa un terzo dei maschi allattati da madre con macromastia (ovvero con seni di taglia maggiore alla XL) ha sviluppato, oltre che tendenza al superconsumo di latticini, anche chiari segnali di ginecomastia che non recede dopo l’età puberale. Gli sconvolgenti risultati, che potrebbero provocare seri mutamenti negli attuali stili di vita, sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista ”International Bulletin for food diseases”, e sono già oggetto di curiosità in tutto il mondo scientifico, in particolare da parte di medici, psicoanalisti e sociologi.

Chi volesse consultare l’articolo, può cliccare sul seguente link:

http://www.fish.com/au/food_diseases/breastsize.html

N.B. : si consiglia di prendere nota della data di pubblicazione  del presente articolo.

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