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Ap Dijksterhuis e i suoi colleghi del Dipartimento di Psicologia presso l’Università di Amsterdam hanno studiato l’utilità di riflettere accuratamente al fine di prendere decisioni per un acquisto. I risultati suggeriscono che troppa riflessione può ostacolare una buona scelta (tale da risultare soddisfacente a distanza di tempo). L’uso della riflessione si è invece mostrato efficace nel caso di scelte semplici.

Secondo Dijksterhuis, il problema del pensiero cosciente è che si possono prendere in considerazione solo poche variabili nello stesso tempo. L’ipotesi è che le decisioni che richiedono di valutare molti fattori siano gestite meglio da processi inconsci.
Nella scelta simulata di un’automobile, la riflessione cosciente ha dato risultati positivi quando i fattori da valutare erano solo 4. Successivamente, i fattori sono stati aumentati a 12: i risultati positivi sono scesi al 25%, la stessa quota che sarebbe stata prodotta da scelte casuali. Se invece i soggetti venivano impegnati con compiti cognitivi complessi per i 4 minuti precedenti le scelte, la percentuale di scelte valide saliva al 50%. Questo mostrerebbe che il cervello opera scelte più efficaci quando non è impegnato coscientemente sul compito.
In una fase successiva dello studio, in situazioni reali, sono stati confrontati soggetti che dovevano scegliere semplici accessori di cucina con altri che dovevano scegliere mobili. Anche qui, si è trovato che le scelte più semplici (in questo caso, quelle degli accessori per cucina) si avvantaggiavano di una riflessione accurata, mentre la scelta dei mobili risultava più soddisfacente per i soggetti che avevano dedicato meno tempo alla riflessione cosciente. Gli autori suggeriscono anche che la strategia migliore per le scelte complesse sia esaminare accuratamente ma brevemente il problema, e lasciar passare un certo tempo prima della decisione definitiva.

© Federico Spanò

Fonte: Science vol. 311, 17 February 2006