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Per Freud l’uscita dall’isolamento si verificò gradualmente e comportò un sempre maggior numero di recensioni dei suoi lavori su varie riviste psichiatriche.
A tale apertura si deve la nascita della famosa Società Psicoanalitica di Vienna, anche se non risulta facile risalire all’anno di nascita. Tra coloro che assistettero alle lezioni universitarie di Freud, sulla psicologia delle nevrosi, vi furono due medici: Max Kahane e Rudolf Reitler. Quest’ultimo fu il primo a praticare la psicoanalisi dopo Freud, mentre Kahane, che lavorava in una clinica per psiconevrosi, cristallizzò il suo campo d’azione nell’impiego dell’elettricità e degli altri metodi di cura convenzionali, lasciando la Società nel 1907. Kahane nel 1901 parlò di Freud a Wilhelm Stekel, illustrandogli il metodo di cura del Maestro, e poiché Stekel soffriva di un disturbo nevrotico si rivolse a Freud perché lo aiutasse. Nell’autunno del 1902 Freud spedì una cartolina ai quattro colleghi, Adler, Kahane, Reitler e Stekel , invitandoli in casa sua per discutere del suo lavoro. Fu in quella circostanza che Stekel ebbe l’intuizione di costituire la prima società di psicoanalisi, evento confermato dall’osservazione di Freud secondo la quale :” il suggerimento gli venne da un collega che aveva esperimentato personalmente i vantaggi della terapia analitica”. 1
I cinque fondatori presero l’abitudine di riunirsi ogni mercoledì sera e questi periodici incontri diedero corpo alla “Società Psicologica del mercoledì” . Stekel si occupò della pubblicazione dei resoconti delle riunioni sull’edizione domenicale del “Neues Wiener Tagblatt”.
Negli anni successivi si unirono al gruppo: Max Graf, Hugo Heller, futuro editore di Freud, Alfred Meisl, per poi fare la loro comparsa quelli più noti: nel 1903 Paul Federn, nel 1905 Eduard Hitschmann presentato da Federn, nel 1906 Otto Rank che avvicinò Freud munito di una lettera di presentazione di Adler e la copia manoscritta della sua opera “L’arte e l’artista”. Nel 1906 Isidor Sadger, nel 1907 Guido Brecher, Maximilian Steiner e Fritz Wittes, nel 1908 Sándor Ferencz, Oscar Rie e Rudolf Urbantschitsch e molti altri.
Nella primavera del 1908 la Società cominciò ad organizzare una biblioteca, che quando nel 1938 venne distrutta dai nazisti, contava numerosi testi.
Finalmente il 15 aprile del 1908 la “Società Psicologica del mercoledì” divenne la “Società Psicoanalitica di Vienna”. Nei primi tempi si costituì l’abitudine di tenere un pranzo sociale nei giorni precedenti il Natale; ben presto, però, fecero seguito sontuosi banchetti estivi organizzati, dapprima nella Schutzengel, sulla Hohe Warte alla periferia di Vienna ed in seguito sul Konstantinhügel al Prater.
Nella lettera datata “Roma, 22 settembre 1907” Freud così scrive ai Soci:
“Desidero informarLa che all’inizio di questo nuovo anno di lavoro propongo di sciogliere la piccola Società che era solita riunirsi ogni mercoledì in casa mia, per ridarle vita subito dopo. Un breve cenno da inviarsi prima del 1° ottobre al nostro segretario, Otto Rank, sarà sufficiente a confermare il rinnovo della Sua adesione. Se per quella data non avremo ricevuto nulla, dovremo dedurne che non desidera rinnovarla. Non ho bisogno di ripeterLe quanto piacere mi farebbe la Sua riconferma.
Mi permetta di spiegarLe le ragioni di questo passo che potrebbe sembrarLe superfluo. Basta rendersi conto dei naturali cambiamenti delle relazioni umane, per affermare che per qualche membro del nostro gruppo l’adesione non significa più ciò che essa significava qualche anno fa, sia perché i suoi interessi in questo campo sono venuti meno, sia perché il suo tempo libero e le sue abitudini non sono più compatibili con la frequenza della Società, sia infine perché impegni personali minacciano di tenerlo lontano. Forse egli si riconfermerebbe solo per il timore che le sue dimissioni potessero venir considerate come un atto poco amichevole. Per tutte queste eventualità, lo scioglimento e la riorganizzazione della Società hanno lo scopo di ristabilire la libertà personale di ciascuno e di permettergli di separarsi dalla Società senza turbare in nessun modo i suoi rapporti con il resto dei soci . Va anche tenuto presente che con il passare degli anni abbiamo contratto obblighi (finanziari) che non erano inizialmente in programma, come per esempio l’assunzione di un segretario.
Se dopo questa spiegazione Lei é d’accordo sulla decisione di ricostituire la Società su una base diversa, forse approverà anche che ciò si ripeta ad intervalli regolari, per esempio ogni tre anni.” 2
Questa modalità di ciclica ricostituzione sociale venne adottata anche nel 1910, ma non ve ne furono di successive, mentre da parte di altre Società, come quella svizzera e quella inglese, tale modalità venne mantenuta a lungo.
Intanto, nell’aprile del 1910, i soci della Società psicoanalitica viennese erano diventati così numerosi da rendere indispensabile il trasferimento delle riunioni dalla sala di aspetto dello studio di Freud presso il Doktoren Collegium, al numero 19 della Rothenturmstrasse, per poi trasferirsi, nel 1911, al Franz Josefs Quai.
Alcuni tra i soci della Società viennese cominciarono a pubblicare contributi riguardante il loro lavoro di psicoanalisti: per esempio, nel 1905, Adler trattò dell’importanza dei problemi sessuali sull’educazione, Meisl si soffermò sull’importanza della rimozione, Sadger si impegnò nell’esposizione del metodo freudiano, Stekel iniziò la sua ricca produzione letteraria con due libri. Il primo conteneva un’ analisi dei fattori ereditarie e di quelli ambientali nell’etiologia della nevrosi, soffermandosi in particolare sui fattori sessuali, nel secondo libro vennero valutati gli stati ansiosi, dando ampio margine ai fattori psicologici più di quanto avesse fatto lo stesso Freud.
In questi anni Freud fu molto produttivo, scrisse cinque importanti lavori e pubblicò cinque libri, il primo nel 1901 e gli altri quattro negli anni 1905-1906. Il primo libro, era un opuscolo intitolato “Sui sogni” l’altro “Psicopatologia della vita quotidiana “ del 1904 che é forse l’opera di Freud più nota al pubblico. Nel 1905 diede alle stampe “I motti di spirito ed i loro rapporti con l’inconscio” e successivamente scrisse “I tre saggi sulla teoria della sessualità” . Quest’ultimo lavoro gli procurò il dissenso di un vasto pubblico in ragione delle argomentazioni attinenti la sessualità infantile e l’esplicita affermazione che i primi oggetti d’amore dei bambini siano i genitori.
Nel 1906, in occasione del cinquantesimo compleanno di Freud, si verificò un episodio significativo: un piccolo gruppo di aderenti alla Società gli fece dono di un medaglione inciso da un famoso scultore, Karl Maria Schwerdtner, che riproduceva su di un lato il profilo del Maestro, e sull’altro l’immagine di Edipo nell’atto di rispondere alla sfinge, il tutto era contornato da un verso dell’Edipo Re di Sofocle:”Colui che risolse il famoso problema e fu un uomo dei più potenti”. Dopo aver letto l’iscrizione, Freud impallidì e rivelò che da studente universitario era solito passeggiare nel grande cortile dell’Ateneo, passando in rassegna i busti dei vecchi professori divenuti celebri, fantasticando di vedere in quel luogo il proprio busto con l’identica iscrizione che aveva trovato sul medaglione.
Fu Jones che donò all’Università di Vienna un busto di Freud scolpito nel 1921 da Königsberger e destinato ad essere installato nel cortile, naturalmente con il verso di Sofocle inciso sul piedistallo. Esso fu scoperto nel corso di una cerimonia il 4 febbraio del 1955.

© Rossana Ceccarelli

Note:

1 Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962. 
2 Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962.